Italian newspaper 'la Repubblica' is reporting that Prandelli will be Spurs coach after WC.
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ROMA, 15 febbraio 2014 - Cesare Prandelli guiderà il Tottenham dopo il Mondiale. Massimiliano Allegri è il candidato più accreditato a sostituirlo in Nazionale. Il presidente Abete e il ct si sono dati appuntamento a dopo l’amichevole con la Spagna, il 5 marzo. Già il test di Madrid può essere l’occasione per svelare il futuro. Più probabilmente, però, il vertice decisivo si terrà nella settimana successiva. Volontà comune è sgomberare il campo dai dubbi molto prima di partire per il Brasile. C’è l’Inghilterra, dunque, nel destino di Cesare. La nazionale di Hodgson sarà il primo scoglio mondiale, a Manaus. Poi, quasi certamente, assumerà la guida degli Spurs. L’offerta del direttore tecnico Franco Baldini era arrivata a Natale. Fra i due c’è un rapporto di stima antica, che portò Prandelli alla Roma nell’estate 2004, prima di rinunciarvi per i gravi motivi familiari che lo tennero lontano dal calcio. Adesso, a dieci anni di distanza, il tandem può ricomporsi. Il Tottenham, quinto in Premier League, a dicembre ha licenziato André Villas- Boas e si è affidato a Tim Sherwood: una soluzione interna, visto che Tim, ex centrocampista del Tottenham, aveva già un ruolo tecnico in società e può tornare a ricoprirlo in ogni momento. Prandelli insomma è deciso ad accettare il trasferimento a Londra, dopo aver riflettuto a lungo. Le perplessità iniziali erano legate alla padronanza dell’inglese, che però il ct ha ripassato a fondo di recente, anche in vacanza a Zanzibar, come del resto ha fatto il suo staff. E poi c’era ancora all’orizzonte la possibilità di allenare un club italiano. Il Milan, su tutti. A settembre, quando l’Italia si preparava alla doppia sfida a Bulgaria e Repubblica Ceca, decisiva per la qualificazione, sembrava probabile un’inversione di panchine fra Prandelli e Allegri. Cesare al timone rossonero, primo nome della lista di Galliani (in alternativa a Seedorf, pupillo di Berlusconi), e Allegri libero a giugno e pronto per l’Italia. Poi, la crisi rossonera è precipitata e il rimpatrio di Clarence dal Brasile è stato accelerato. Anche la Juventus per due volte ha contattato Prandelli in passato, prima che Conte decidesse di prolungare. E solo un assalto improvviso dei bianconeri (se l’attuale tecnico andasse al Monaco) potrebbe far vacillare di nuovo il ct. Finora, né lui né Abete hanno escluso di andare avanti insieme. E il vicepresidente federale Albertini lascia la porta aperta: «C’è ancora la possibilità che Prandelli resti anche dopo il Brasile». Formalmente, seduti al tavolo, un’offerta di rinnovo Abete la farà, alla luce dei risultati maturati nel quadriennio. Spetta al presidente (per statuto da solo, ma nella prassi dopo aver consultato gli altri vertici federali) la nomina del ct, che avrà un contratto biennale, secondo prassi derogata solo per il quadriennale di Prandelli. Ma prima di firmare con un successore, la Figc attende una mossa ufficiale dall’allenatore in carica. Quando Cesare comunicò, ad agosto, la possibilità di andar via, sul tavolo finirono due nomi: Zaccheroni e Allegri. Sono ancora lì. Escluso Capello, che porterà la Russia al Mondiale 2018, accantonato Mancini per una ragione di costi (prima che firmasse per il Galatasaray). Allegri ha dato una disponibilità di massima, non c’è un accordo economico, ma una parte del suo staff rossonero è già pronta a seguirlo a Coverciano. È in vantaggio per la capacità di lavorare sui giovani (e il feeling con Balotelli). Bisognerà convincerlo ad accettare la metà di quanto guadagnava al Milan. Una proposta a Zaccheroni non è stata fatta, solo sondaggi: sul piano economico, la distanza è assai minore. Lascerà comunque il Giappone, dopo quattro anni di successi. Ha già rifiutato un’offerta da una nazionale europea minore: vuole una big.